martes, 10 de julio de 2012

7390.- ALBA DONATI



Alba Donati ( Lucca , ITALIA,  02 de julio 1961 ) es una poeta y crítica literaria italiana.

Bibliografía:

La ballata della repubblica contadina' (Lietocollelibri, 1996)| 
La Repubblica Contadina ( City Lights, 1997, Premio Mondello "Opera Prima" e Premio Sibilla Aleramo)
Non in mio nome (Marietti, 2004, Premio Diego Valeri, Premio Pasolini, Premio Cassola – Ultima Fontiera, Premio Laudomia Bonanni – Città dell’Aquila).
Ha curato Costellazioni italiane 1945-1999. Libri e autori del secondo Novecento (Le Lettere, 1999) 
Poeti e scrittori contro la pena di morte (Le lettere, 2001) 
insieme a Paolo Fabrizio Iacuzzi, il Dizionario della libertà con scritti di Cvetan Todorov, Abraham Yehoshua, Zygmunt Bauman, Orhan Pamuk, Tahar Ben Jelloun e altri (Passigli 2002). 
Di Maurizio Cucchi ha curato Poesie 1965-2000 (Oscar Mondadori, 2001). 
Ha curato con Maurizio Maggiani il Festival Il Canto del mondo, dedicato alle tradizioni orali.




Not in my name

Delante del director del banco mi madre
empuñaba la pluma y temblorosa escribía:
Bernardini Iole.
Yo vi que no había firma, ella había escrito,
disculpándose, su nombre, primero el apellido y luego el nombre
como si hubiese escrito zapato, piedra, malva por la noche.
Más allá de ella, desde su tiempo educado, se alzaban
firmas aladas, nombres escritos para no ser vistos
nombres escritos para decir arte, individualidad, espíritu.

Yo propondría, si esta marcha de paz queremos de veras hacerla
y si queremos escribir NOT IN MY NAME ahora y siempre,
entonces, yo propondría escribir nuestros nombres así como son,
como si escribíeramos: ¿me trae un café por favor?
¿Puedo comenzar? O ¡me das ese beso finalmente!
Finalmente, nombres todos iguales, no privados sino colegiales,
nombres intercambiables como si yo estuviese escribiendo tu nombre
y tú el de mi madre, mientras ella, vacilante,
escribe el suyo en el talón de inversiones a plazo fijo.

Non in mio nome, Marietti, Milán, 2004
Versión de J. Aulicino





NOT IN MY NAME

Davanti al direttore di banca mia madre
impugnava la penna e tremante scriveva: 
Bernardini Iole. 
Io vidi che non c'era firma, ella, aveva, scusandosi
scritto il suo nome, prima cognome e poi nome
come se avesse scritto scarpa, sasso, malva per la sera.
Di là da lei, dal suo tempo educato, si alzavano
firme alate, nomi scritti per non esser visti
nomi scritti per dire arte, individualità, spirito.

Ma io proporrei, se questa marcia di pace volessimo davvero farla
e se volessimo scrivere NOT IN MY NAME ora e sempre, 
ecco, io proporrei di scrivere i nostri nomi così come sono,
come se avessimo scritto: mi porti un caffè per favore? 
Posso iniziare? O, me lo dai questo bacio, insomma! 
Insomma nomi tutti uguali, non privati ma collegiali, 
nomi da scambiare come se io stessi scrivendo il tuo nome
e tu quello di mia madre, mentre lei, esitante, 
scrive il suo sulla cedola degli investimenti a medio termine. 






Ci incontrammo nella calma
del sottosuolo, planavi dall’alto
in direzione della grotta più fonda
tra le murene e le cernie silenziose
muovendo lentamente le braccia
e il bianco delle canape, i vestiti.
In te vidi un popolo, lo stesso
che moriva senza aver detto
una parola ingiusta, vidi le mani
dei canapieri, dei cacciatori di bestie
scivolare sui campi luminosi
al fondo del mare, dove io sono morto.
Non vedremo che la luna e le stelle capovolte
e la terra dai tuberi, gli orti a rovescio
ma avremo corpi di ossa levigate per camminare
nei secoli e avanzare nel bene comune…

(da Non in mio nome, Marietti, 2004)








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